Possedere un camino in casa propria, pulirlo dalla cenere, inserire la legna adatta, preparare l’accensione e poi sedersi a contemplare il fuoco è l’unica antica cerimonia che sia rimasta nella nostra stressata vita tecnologica.
La storia del camino ha origini lontane: usato inizialmente per riscaldare, illuminare e cucinare è stato per secoli il fulcro intorno a cui si riunivano le famiglie ed è uno dei simboli del Natale di casa nostra. Con il passare del tempo e con l’introduzione del riscaldamento centralizzato, il suo ruolo si è trasformato e ha assunto una nuova forma; quella di complemento di arredamento.
Mai come oggi i camini sono stati amati e richiesti – e mai come oggi l’offerta della produzione è stata cosí varia ed articolata da provocare un cosí grave imbarazzo nella scelta. Tutti gli stili e tutte le tendenze del disegno d’interni e dell’architettura, dal classicismo piú tradizionalista sino all’high tech piú avveniristico e sfrenato, sembrano considerare irrinunciabile l’impiego di questo antichissimo elemento, il fuoco, e della sua cornice: il caminetto, appunto.
“I primi camini furono del tipo cosiddetto a padiglione, cioè completamente aggettanti dalla parete a cui erano addossati, che ne costituiva il fondo. L’enorme cappa era sostenuta spesso da colonne. L’ingombro era notevole e la mancanza di fianchi protetti ne rendeva il tiraggio difficoltoso. La diffusione del camino nei vari ambienti della casa, fin nelle camere da letto, consigliò l’ideazione di camini meno prominenti, integralmente contenuti nel muro, che doveva però essere di grande spessore, rendendone difficile la realizzazione ai piani piú alti. La soluzione piú diffusa finí per essere quella intermedia, col camino inserito per metà nello spessore del muro, il che aiutava il tiraggio, e rendeva meno ingombrante il camino, consentendone l’impiego anche con muri non enormi. Questa soluzione è tutt’oggi la piú diffusa, e anzi, costituisce ormai l’immagine stessa del camino. Il problema del fumo era già presente nei primi camini, cosí come quello di sfruttarne al meglio il riscaldamento, e la prima soluzione adottata fu del tutto empirica: una via di mezzo tra il camino esterno, che scaldava di piú, ma faceva troppo fumo, ed il camino incassato, che spillava meno fumo, ma scaldava poco. La storia del camino dal 1300 sino al 1600 è soprattutto una storia architettonica e stilistica, poiché le soluzioni tecniche a poco si riducono: a parte l’incassare il camino a mezza via nel muro, null’altro viene modificato, tranne le dimensioni, che a partire dagli enormi camini gotici, si riducono nei camini rinascimentali, barocchi e rococò, certamente con qualche guadagno di efficienza. Tra i pochi ad occuparsi del camino dal punto di vista tecnico c’è, manco a dirlo, Leonardo da Vinci, che, in un paio di disegni del Codice Atlantico, propone uno studio originale sull’alimentazione della fiamma, realizzata con una presa d’aria esterna (!), a imbuto, che ne migliora le prestazioni.È dagli inizi del diciassettesimo secolo che la storia tecnica dei camini si fa interessante, anche perché, risolti i problemi architettonici ed edilizi, è proprio la meccanica del funzionamento che comincia ad essere seriamente indagata. Il continuo progresso economico, la diffusione di un maggiore benessere, il formarsi di una borghesia consapevole ed attiva si incontrano con i primi passi della rivoluzione scientifica e tecnologica. Il camino è ormai diffuso come apparecchio da riscaldamento in tutti gli ambienti della casa, la nuova borghesia produce abitazioni certo meno sfarzose delle dimore nobiliari, ma con le medesime pretese di comfort, ed il fumo prodotto dal cattivo tiraggio cessa di essere considerato un’inevitabile fatalità, per diventare un problema tecnico da risolvere per migliorare la vivibilità degli ambienti. Con la diffusione della stampa, la pubblicistica dell’epoca, specie quella francese, diventa una ricca fonte di informazioni, anche pubblicitarie, circa le nuove soluzioni adottate per i camini.
È alla fine del Settecento che avviene la svolta tecnica fondamentale nella progettazione dei camini. Il 18° secolo è, del resto, l’epoca della vera, grande rivoluzione scientifica e tecnica, in cui nascono le scienze moderne. Nel nostro piccolo campo la rivoluzione è opera di due straordinari personaggi, Benjamin Franklin e Benjamin Thompson, entrambi coloni americani, che unendo al nuovo spirito scientifico ed alle nuove scoperte tecniche il senso pratico e lo spirito di intraprendenza proprio del Nuovo Mondo, risolsero, in maniera quasi definitiva, il problema dei camini”.
Tratto da: Breve storia del caminetto
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