Opera d’arte di Pierre Marcel
Diceva di appartenere a lui.
Mentre fissava l'orizzonte, le vidi una lacrima
Provai a farla ragionare, a convincerla che sbagliava.
《Nessun essere umano può appartenere ad un altro,
le persone non si possiedono》.
Lei abbassò lo sguardo, scosse la testa e col piede
tracciò delle linee sulla sabbia.
Poi, alzò gli occhi e tornò a fissare l'orizzonte.
Sembrava stesse ricordando.
Fece un sorriso e disse:
《Appartengo a lui come fossi un pezzo del suo corpo.
Lui non mi possiede, lui è me.
E io sono una vena che gli passa dentro,
un'arteria che gli muove il cuore.
Sono il sangue che lo tiene vivo.
È così che gli appartengo》.
Serena Santorelli
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