Il liutaio era un artigiano che si occupava della costruzione e del restauro di strumenti a corda e ad arco, come il violino, la viola, il violoncello, il contrabbasso, e a pizzico, come la chitarra, il basso, il mandolino. Il suo nome deriva dallo strumento musicale, il liuto e la sua arte si definisce liuteria. Fare il liutaio presupponeva che l’artigiano avesse un grande amore per la musica e per l’arte, conoscenze tecniche e un’eccellente manualità. Il liutaio era un professionista che restaurava e costruiva dal nulla nuovi strumenti musicali con particolari abilità nella falegnameria, una buona cultura in musicologia e in storia della liuteria, e garantire così al cliente la certezza di possedere uno strumento dalla qualità eccellente e dalle caratteristiche uniche.
Il liutaio deriva il suo nome dal liuto, tra gli strumenti ad arco uno dei più antichi, ma si occupa della costruzione e della riparazione di tutti gli strumenti ad arco e a pizzico. Si tratta di una professione estremamente delicata, poiché anche un banale difetto può determinare distorsioni musicali.
Il lavoro di liutaio consiste nella produzione e restauro di violini, violoncelli, viole e archetti per i musicisti: chi ha un violino deve infatti fare piccole riparazioni e manutenzioni periodiche.
La liuteria è l’arte della costruzione e del restauro di strumenti a corda ad arco (quali violini, violoncelli, viole, contrabbassi, ecc.) e a pizzico (chitarre, bassi, mandolini ecc.). Il nome deriva dal liuto, strumento a pizzico molto usato fino all’epoca barocca.
È un’arte e tecnica artigianale che, dall’epoca classica della liuteria (XVII, XVIII secolo), è giunta fino ai giorni nostri quasi immutata. In alcune città d’Europa, come Cremona in Italia, Granada in Spagna o Mirecourt in Francia la liuteria è un settore importante e tradizionale dell’economia locale.
Oggi per aprire un laboratorio si devono investire all’inizio circa 25mila euro per le spese fisse e per acquistare l’attrezzatura base per lavorare il legno: lime, scalpelli, sgorbie, alcune seghe, voltino, traforo…
Il legno si acquista periodicamente e si tiene a stagionare qualche anno prima dell’uso. Per costruire un violino, sono necessari oltre due mesi di lavoro, compreso il periodo di asciugatura della vernice.
Il legno costa da 250 a 500 euro, le corde 50, la custodia 50 euro; alcune parti, come il ponticello e la cordiera, possono essere acquistate semilavorate e rifinite in seguito. Il prezzo di un violino eseguito su commissione è di circa 5mila euro. L’archetto può costare anche 2mila euro, per la complessità della costruzione e per i materiali preziosi necessari. Gli interventi di restauro e manutenzione, in genere, partono da 500 euro in su.
PROFILO
Il liutaio costruisce o restaura strumenti ad arco o pizzico. La figura del liutaio tende a ridefinirsi rispetto al passato: non più solo l’artigiano solitario ma un esperto sorretto da una solida cultura generale, umanistica, storica e musicologica e da una buona competenza tecnologica, che gli permetta di destreggiarsi con i nuovi strumenti di rilevamento, quali indagini radiografiche, fotografiche e oleografiche, indispensabili soprattutto nell’ambito del restauro.
Il liutaio deve conoscere:
- il violino e gli strumenti consimili, il suo uso e la tecnica musicale, per una valutazione critica dello strumento costruito;
– le caratteristiche fondamentali delle principali scuole classiche di liuteria e i diversi sistemi per il riconoscimento di strumenti di varie epoche e autori principali;
– il disegno professionale;
– la tecnologia del legno, con particolare riguardo ai legni esotici od europei;
– la tecnica di lavorazione dei singoli pezzi: bombatura del fondo del violino, lavorazione ed elaborazione delle testate ecc;
– le vernici, le resine e la loro composizione;
– l’acustica del legno;
– le attrezzature, il loro uso e garantirne l’efficienza.
Il liutaio deve inoltre essere in grado di eseguire modelli e sagome e realizzare i vari pezzi dell’oggetto musicale; avere capacità scultorie e d’intarsio, saper incollare e incastrare i pezzi
L’archettaio è invece la figura professionale che costruisce gli archi per strumenti di liuteria. Egli deve avere una preparazione culturale che gli consenta di apportare innovazioni e perfezionamenti alla tecnica tradizionale di costruzione dell’arco.
L’archettaio conosce la tecnica di conservazione e lavorazione del legno, i metodi di trattamento a freddo e a caldo, le modalità di curvatura e incrinatura dell’archetto (posa in opera del crine).
Infine l’archettaio saper eseguire i modelli e sagome di archi conoscendo ovviamente tutta la gamma della produzione avvenuta nel corso dei periodi storici precedenti.
REQUISITI
Per il laboratorio artigianale di produzione e restauro, il liutaio deve iscriversi alla Camera di commercio, ottenere il permesso del comune, rilasciato dai vigili, per la pubblica sicurezza.
Per il laboratorio con attività commerciale, bisogna possedere anche una vetrina, produrre alcuni strumenti da esporre, avere un magazzino di corde, custodie, libri e materiali vari. In questo caso l’artigiano deve anche essere iscritto al Rec (Registro esercenti commerciali) e possedere una licenza commerciale per la vendita.
La passione per il legno e la capacità di lavorarlo con le mani è inoltre la base del lavoro di liutaio che costruisce e restaura violini, violoncelli, viole e archetti per i musicisti.
FORMAZIONE
Per diventare liutaio occorre frequentare corsi di formazione professionale regionale post diploma presso scuole di liuteria specializzate.
La manualità e la sensibilità, doti qualificanti del mestiere, si sviluppano solo nel tempo.
Il lavoro e lo studio di équipe, lo scambio di informazioni e di esperienze anche con l’estero, la partecipazione a seminari di aggiornamento contribuiscono notevolmente ad affinare la tecnica di costruzione e la conoscenza storica.
In particolare segnaliamo la scuola “A. Stradivari”, la scuola statale per liutai di Cremona. Dura cinque anni e dà la qualifica di Maestro liutaio. Si può frequentare solo il triennio iniziale per diventare operatore di liuteria.
Se si possiede un altro diploma, dopo un esame integrativo, si può essere ammessi al terzo anno di corso. Per la qualifica di archettaio, esistono corsi serali regionali.
La qualifica professionale di lituaio può essere conseguita anche attraverso la frequenza ai corsi organizzati dall’Ipiall, l’Istituto professionale internazionale artigianato liutaio e del legno:
- dopo il triennio, si diventa operatore di liuteria;
– dopo il biennio, in aggiunta ai primi tre anni, e dopo aver superato l’esamedi stato, si diventa tecnico di liuteria.
Al termine dell’iter di studio è previsto, a completamento della preparazione, un tirocinio presso i Maestri Liutai professionisti. Questi studi sono aperti agli stranieri e a tutti coloro che, in possesso di diploma di maturità o di un biennio di scuola del secondo ciclo, desiderino specializzarsi in liuteria (in tal caso vengono inseriti al terzo anno del corso, previo superamento di un esame di ammissione).
A Milano, si trova la Civica Scuola di Liuteria dove è possibile frequentare un corso, post diploma, per operatori liutai della durata di due anni. Al termine del percorso di studi viene rilasciato un diploma di qualifica professionale regionale. La scuola organizza, inoltre, un corso biennale di specializzazione per liutaio, oltre ad altri corsi brevi di restauro per operatori del settore.
Infine, si segnalano la Scuola Maestri Liutai ed Archettai di Gubbio, che offre corsi triennali post-diploma e l’Istituto musicale Lorenzo Perosi di Biella che propone un corso di Liuteria, della durata di 10 mesi, alla conclusione del quale viene rilasciato un attestato di frequenza.
SBOCCHI PROFESSIONALI
Quella del liutaio è una professione che si svolge essenzialmente in forma autonoma, come libero professionista o come titolare d’impresa; le prospettive sono interessanti sia a livello nazionale che internazionale. Gli ordini e le commissioni provengono non solo dall’Europa, ma dal resto del mondo.
Se si intende avviare un’attività autonoma, occorre iscriversi all’Albo delle imprese artigiane e di conseguenza al Registro delle imprese della Camera di commercio, aprire la partita Iva, regolarizzare il proprio rapporto con Inail e Inps e richiedere all’Asl competente l’autorizzazione sanitaria per i locali.
Il mercato offre poche possibilità di impiego per gli apprendisti liutai: solo il 3% dei liutai assumono apprendisti. Spesso le loro sono ditte individuali, con scarsi mezzi.
La Cna, la Confartigianato, le associazioni di categoria dei liutai progettano l’istituzione di un tirocinio post scolastico, che preveda un rimborso spese per il maestro e per l’allievo artigiano.
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