Epifania deriva dal greco “epipháneia”, che significa “rivelazione -
manifestazione”. I Magi provenivano dalla Mesopotamia o dalla Persia,
popoli con una grande cultura astrologica. Essi avevano riconosciuto,
attraverso lo studio dei loro libri, l’evento che stava per
manifestarsi. Gli israeliti, nonostante possedessero le Sacre Scritture,
non compresero l’importanza di quello
che stava per accadere. Gesù, attraverso i Magi ha seminato il suo primo
seme, che è capace di crescere anche al di fuori della cristianità. Per
questo nella solennità dell’Epifania si celebra la unificazione dei
popoli. Egli è il Re di tutti i popoli; è il compimento del cammino e
delle aspirazioni di ogni uomo: per mezzo di Lui e in vista di Lui sono
state fatte tutte le cose (Colossesi 1, 16). Non è la Parola di Dio, ma
la tradizione, che ci definisce il numero dei Magi e la loro regalità.
Essi portano con se tre doni: oro, simbolo della regalità di Gesù;
incenso, simbolo del culto divino che si può offrire solo a Dio; mirra,
che a quel tempo serviva per curare le ferite e imbalsamare i defunti.
Posso essere anche io cercatore di Gesù, come i Magi? Anche io posso
offrirGli oro, incenso e mirra?
Offro ORO a Gesù, nel momento in cui lo faccio regnare nel mio cuore, nella mia vita, nella mia casa.
Offro INCENSO quando faccio del mio cuore una piccola chiesa, luogo di
preghiera, di adorazione, di ascolto della Parola di Dio, di accoglienza
a Gesù, come Signore e Salvatore.
Offro MIRRA quando mi accorgo
delle sofferenze degli altri, dei loro problemi, delle loro difficoltà e
comincio a stendere le mani per medicare e fasciare tutte quelle ferite
che nascono dalla povertà, dalla solitudine, dalla disperazione,
dall’ignoranza, da mancanza d’affetto e amore, dall’emarginazione
sociale e dal razzismo; quelle ferite provocate da rancori, da
risentimenti, da odio, da incomprensioni.
Sono chiamato a essere
“epifania” di Dio, cioè manifestazione dell’Amore che Gesù ha messo nel
mio cuore. Sono chiamato a essere dono per gli altri.
Angela Magnoni
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