venerdì 6 gennaio 2017

Villa d'Este, Tivoli

Tivoli... la città dell'acqua!! Perchè?? Per capirlo basta visitare le terme o fare una passeggiata fra le fontante di Villa d'Este!!


La magnifica Villa d'Este di Tivoli è uno dei siti italiani inseriti dall'Unesco nella World Heritage List.

A pochi chilometri di distanza da Roma, Villa d'Este fu realizzata per volere del cardinale Ippolito II d'Este, governatore di Tivoli dal 1550. Il cardinale, deluso per la mancata elezione a pontefice, volle far rivivere in questa villa i fasti delle corti ferraresi, romane e francesi e soprattutto eguagliare la magnificenza di Villa Adriana.

La concentrazione di fontane, grotte e giochi d’acqua presenti a Villa d'Este rappresentò un modello più volte emulato nei giardini europei del manierismo e del barocco. Tra questi l'esempio più noto ci è offerto dai giardini della Reggia di Caserta.

Di particolare interesse sono le sale del piano nobile del palazzo decorate e dipinte da un nutrito gruppo di artisti del tardo manierismo romano, tra cui Livio Agresti e Federico Zuccari. Protagonista della villa è lo splendido giardino, ideato dal pittore e architetto Pirro Ligorio e realizzato dall'architetto di corte Alberto Galvani, affiancato da numerosissimi artisti ed artigiani. 

Dopo un periodo di splendore, la villa, tra il XVIII se il XIX sec. cadde in uno stato di abbandono. Soltanto a metà del XIX secolo, grazie ad una sapiente ristrutturazione, la villa tornò agli antichi splendori e vi furono accolti diversi artisti tra cui il musicista Franz Liszt che ivi compose "Giochi d'acqua a Villa d'Este", e tenne, nel 1879, uno dei suoi ultimi concerti.
I lavori di restauro e manutenzione sono proseguiti fino ai giorni nostri e Villa d'Este e il suo giardino sono tuttora tra i luoghi più visitati dai turisti. 

Articolato tra terrazze, scalinate, viali e pendii, il giardino ricorda i Giardini pensili di Babilonia, mentre il sistema di adduzione delle acque, con un acquedotto e un traforo sotto la città, rievoca la sapienza ingegneristica dei romani.

Le fontane della villa
Di sicuro impatto scenografico sono le Cento Fontane che fiancheggiano il viale lungo cento metri. Questo luogo suggestivo ha fatto da sfondo a numerosi film, come la scena del banchetto nel "Ben Hur" di Wyler. 

Alla sinistra del viale si trova la Fontana dell'Ovato, la più barocca della villa, dato lo straordinario effetto regalato dalle rocce, dai massi ornamentali e dai flussi d'acqua che rappresentano i monti Tiburtini, dai quali discendono tre fiumi: Aniene, Erculaneo e Albuneo. Anticamente in questa fontana confluiva l'acqua dell'Aniene, convogliata attraverso un canale.

Dalla villa, sulla sinistra c'è la Grotta di Diana, riccamente decorata e al cui interno erano conservate alcune statue - tra cui quella di Diana cacciatrice - che furono acquistate da Papa Benedetto XIV e poi trasferite ai Musei Capitolini.

Al di sotto del Viale delle Cento Fontane, s'incontra la scenografica Fontana dei Draghi che per la sua posizione centrale risulta essere il cuore del parco.

La leggenda vuole che questa fontana venne realizzata in una sola notte, nel settembre del 1572, come omaggio al Papa Gregorio XIII, che era ospite della villa e il cui stemma di famiglia, i Boncompagni, aveva come simbolo dei draghi alati. 

Nella parte più bassa del giardino si trova la Rotonda dei Cipressi: un piazzale contornato da giganteschi cipressi secolari, tra i più antichi esemplari esistenti.

Sicuramente la fontana più imponente è la Fontana di Nettuno, realizzata originariamente da Gian Lorenzo Bernini e restaurata nel XX sec. Data la sua bellezza, divenne un modello per numerose fontane settecentesche. 

A completare la scenografia della Fontana di Nettuno, in basso, ci sono gli specchi d'acqua delle tre peschiere, mentre al di sopra è stata realizzata la Fontana dell'Organo, che deve il suo nome al meccanismo ad acqua posto al suo interno e che ancora oggi genera motivi musicali udibili dai visitatori.

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