domenica 1 novembre 2015

FRANCESCO: L’UOMO DELLA LIBERTÀ


Riflettendo sulla vita di Francesco di Assisi, si resta sorpresi dall’immediatezza e dalla radicalità con cui sa trasformare le intuizioni in scelte concrete di vita. La sua esperienza esistenziale è disseminata di ispirazioni tradotte in gesti anche drammatici che, come decisi colpi d’ala, gli permettono di guadagnare le aperte immensità dell’azzurro. Il rigetto del denaro, il bacio al lebbroso, la rinuncia all’eredità paterna e tanti altri gesti, piccoli e grandi, di cui pullulano le fonti, attestano una continua presenza a se stesso, un’attenzione ai moti anche più lievi del suo animo ed una volontà ferrea di superamento. Tanti gesti che preparano le dolorose decisioni degli ultimi anni, come quella di essere accondiscendente nello scontro inevitabile tra il suo ideale e la debolezza dei fratelli, o quella di passare la guida dell’Ordine in altre mani, con l’attenzione a non turbarsi nel sentirsi ormai messo da parte. Francesco è un uomo “libero”. Libero da se stesso: nessun uomo, nessun santo ha mai chiesto perdono al proprio corpo per averlo sottomesso e martoriato per tutta la vita. Egli ha raggiunto una tale armonia interiore che la carne e lo spirito collaborano ormai in perfetta sintonia. Libero dalle preoccupazioni per i suoi Frati: «Frati miei, io ho fatto la mia parte, Cristo vi insegni il compito che spetta a voi» (FF 804). Libero da ogni moto d’orgoglio, di egoismo, di avidità. Egli è senza pieghe interiori, trasparente, fratello; il fratello di tutte le creature, alle quali si unisce per cantare le lodi del suo Signore. Il Cantico di Frate Sole è l’espressione incomparabile di una libertà totale raggiunta, e dello stato d’animo che da questa immediatamente consegue: la pace e la gioia.


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