domenica 1 novembre 2015

LA “CAPERA” OVVERO LA PARRUCCHIERA


La “capera” era una giovane napoletana, che vestiva sempre con ricercatezza per il suo stato, ed era curata in modo particolare nell'acconciatura, modello per le signore. Questa popolana, abile a lavorare con le mani, di buon gusto, acconciava i capelli a domicilio, faceva tagli all’ultima moda o dava consigli sul trucco alle clienti. Se aveva la reputazione di essere brava, poteva diventare la parrucchiera delle nobili dame, le quali cambiavano o curavano le acconciature ogni giorno. Altrimenti, era relegata a lavorare nei bassi o nei vicoli, ad arrampicarsi nei piani della servitù, dove l’attenzione per la capigliatura da parte delle donne del popolo o di servizio era occasionale. Infatti, preparava le popolane solo per eventi particolari, come feste, processioni e pellegrinaggi. Utilizzava forbici e pettini, mollette, forcine di osso e di tartaruga, delle pinze, che scaldate, servivano per lisciare o arricciare i capelli. Lavorando a domicilio, la “capera” diventava l'amica confidente delle donne. Raccoglieva sfoghi, indiscrezioni, segreti, mormorii. Prometteva di non riferire ad alcuno ciò che aveva saputo in confidenza, ma non manteneva quasi mai l’impegno preso. Oggi, “capera” è sinonimo di donna pettegola.

Nessun commento:

Posta un commento