La petunia è una pianta originaria del Brasile, dove cresce spontanea ai margini delle foreste. Si tratta di una pianta erbacea il cui fusto ha un andamento strisciante, e per questo assume l’aspetto di un cespuglio.
Le foglie sono di colore verde chiaro, leggermente profumate, ricoperte da una sottile peluria. I fiori, che sbocciano dalla metà di aprile fino ai primi freddi invernali, hanno una forma tubolare e la corolla può essere di colore bianco, rosa, viola e blu. Il nome deriva dal termine brasiliano “petun”, nome con il quale, in passato, veniva indicata la pianta di tabacco (la petunia e la pianta di tabacco, infatti, appartengono alla stessa famiglia) che a sua volta deriva dal termine “pety”, della lingua tupì, parlata dal popolo Guaranì.
Giunse in Europa nel 1823, per opera di un gruppo di botanici francesi, e i primi esemplari furono piantanti a Parigi. Negli anni seguenti, la pianta fu diffusa in Portogallo e, nel 1831, James Tweedie ne portò alcuni esemplari in Scozia.
La petunia fu una delle piante coltivata nei “giardini di Maria”: cioè quei giardini di origine medievale che venivano allestiti intorno ai monasteri e ai conventi per produrre fiori che servivano ad adornare l’altare della Madonna e diventare luoghi di preghiera e meditazione in cui si potesse ammirare la bellezza della natura, creazione di Dio. La petunia fu scelta come fiore adatto a essere coltivato in questo tipo di giardino per il significato a esso attribuito nelle credenze cristiane: per i cristiani, infatti, la petunia simboleggiava le “lodi alla Madonna”.
Nel linguaggio dei fiori, a motivo dei numerosi fiori che produce, la petunia viene ritenuta il simbolo dell’amore che non si può nascondere. In Inghilterra, invece, poiché la pianta fiorisce improvvisamente, riempiendosi di fiori colorati e vistosi, simboleggia il rancore e la collera.
Nessun commento:
Posta un commento