Questa sera proprio non ne posso più! Mi hanno attaccato alla macina di buonora, il Sole sta per calare e io, gira e rigira, sto ancora qui. Mi fanno male le zampe, le spalle e tutte le ossa. Questa notte neanche riuscirò a chiudere occhio e domattina si riprende daccapo. Sapete che cosa significa far girare il palmento? Ti attaccano a un macchinario complicato, dove una grossa macina di pietra posta in verticale ruota su un’altra pietra messa in orizzontale. Dall’alto scende il grano, è schiacciato tra le due pietre ed esce la farina. Ma, purtroppo, chi deve far girare la macina è il sottoscritto. Assicurano sulle mie spalle una stanga orizzontale collegata ad un altro asse posto in verticale, al quale a sua volta è fissata, attraverso un perno, la macina. Spingendo, la faccio girare... un’ora, due ore, tutta la giornata! E domani, dopodomani e così via... A dire il vero, mi bendano gli occhi per evitare che mi giri la testa e io finisca per cadere a terra, ma tutto sommato, questa mi sembra una “pietà” interessata. Vi potete immaginare in quali condizioni mi ritrovo la sera, dopo ore e ore di faticoso girare, completamente al buio, con il caldo, gli insetti, la sete, e il cibo “tanto e quanto, perché” - ti dicono - “devi stare leggero... ti può far male!”... Poi, mi guardano a vista e, appena rallento, o tiro il fiato per scacciarmi le mosche, “forza, asinello, che fai, ti fermi?... La giornata è lunga, ancora non ti sei guadagnato la stozza!”. Certo, devo avere pazienza, tutta questa fatica è per il pane degli esseri umani! Però la sera, quando mi staccano, se non mi conducono a mano, continuo a camminare girando in tondo. Speriamo che gli uomini trovino qualche altra diavoleria per far funzionare queste macine...
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