martedì 10 gennaio 2017

"Si stava meglio quando si stava meglio"



I proverbi non li sopporto. Intrisi di una banalità travestita da saggezza, cercano di insegnare, ma falliscono bellamente nel loro intento. Prendete il “si stava meglio quando si stava peggio”. Il paradosso che la frase costituisce dovrebbe insegnare che non sempre progredendo si migliorano le cose, ma il concetto è così poco sviluppato che ha involontariamente creato uno dei comportamenti che più odio:
il pensare che gran parte delle cose vecchie fossero migliori delle attuali… perché vecchie! I film vecchi sono migliori degli attuali, la musica vecchia è migliore di quella attuale e i libri vecchi idem. Il bello è che apparentemente questa logica non sembra avere lacune, dato che se effettivamente qualcuno inizia a citarvi una lista di film o gruppi di musica che hanno almeno 15 anni, paragonandoli a quelli di adesso non c’è partita.

Cercherò però di ridimensionare il fenomeno condividendo con voi la mia riflessione. Oggettivamente si possono individuare periodi in cui sotto certi aspetti si stava meglio. È indubbio che 50 anni fa l’aria fosse migliore dell’attuale. Ci sono molte cose che probabilmente erano migliori, ma sapete una cosa? È la memoria che gioca brutti scherzi, ma soprattutto le finte memorie. Ma andiamo per ordine e dato che ho già parlato di film, musica e libri, vi faccio riflettere su un particolare che forse non tutti hanno notato. Veramente pensate che tutto ciò che veniva prodotto in quegli anni fosse oro? Beh, spiace deludervi, ma la ragione per cui lo sembra è facilissima. Tutto ciò che era cacca… veniva dimenticato! Se nel 1980 veniva prodotto un film brutto, non c’era nessun motivo per parlarne nel 1985. Nel 1990 questo film era forse ricordato da pochissimi e nel 1995 quel film non esisteva più. Puff. Sparito. Per un film bello, la sorte era invece diversa e sarebbe stato tramandato fino ai giorni d’oggi. Cosa succede allora in tutti i campi? La merda viene dimenticata e l’oro viene tramandato. Facile.

Negli anni ’80 ci sono state letteralmente tonnellate di merda sotto forma di musica, film e libri, ma data la loro natura, sono rimasti negli anni ’80. Tutto ciò che è arrivato nei nostri anni è solo il risultato filtratissimo di un procedimento naturale che potremmo quasi associare ad una selezione naturale. Ma se imparare questa cosa può essere solo cultura, voglio arrivare ad un altro punto, naturale proseguo della mia riflessione. Appurato quello che ho appena detto, per favore smettetela di considerare tutto ciò che è vecchio come bello! Non è così! Fatevene una ragione. Ogni cosa è contestualizzata al suo tempo e anzi, spesso non viene capita nel suo tempo. E sapete perché? Perché è pericoloso e difficile sviluppare un senso critico atemporale. È molto più facile andare a pescare dal passato roba “sicura” e far finta di essere degli intenditori. Ma è da intenditori pescare da uno scatola dove la roba cattiva è già stata tolta? Affatto. Affatto.

È quindi giusto apprezzare le opere del passato, che per il semplice motivo che sono giunte a noi, devono avere qualche tipo di valore. È ancora più giusto potenziare i propri sensi e renderli indipendenti dal pecorame. Se trovo un libro che mi piace, non devo sentirmi in colpa perché il suo autore non è ancora morto. Se mi piace una canzone di quest’anno, non è detto che a prescindere sia musica di cacca. State sicuri che tra 20 anni si parlerà degli anni 2000 come quel periodo in cui “si faceva buona musica”, “si facevano buoni film” e tutto il resto. Tutti i “Natale a…” saranno morti e sepolti, però “Drive” sarà arrivato ai vostri nipoti e sarà annoverato tra i capolavori del passato. Anche se il presente di allora non l’aveva apprezzato poi troppo.

Per riflettere sull’influsso di questo comportamento, si può anche allargare il discorso alle false memorie. Frasi come “eh, ci sono molti più omicidi ai giorni d’oggi…” necessiterebbero delle domande. Davvero? Sei sicuro? Ma chi te l’ha detto? Perché io penso di no. Frasi come “eh, una volta sì che si mangiava sano…”. Ma quando mai? Ma avete presente che prima del 1966 non esistevano neanche gli ingredienti stampati sui prodotti? Vi rendete conto delle condizioni di igiene di infimo livello? È quindi solo l’ignoranza a governare queste frasi e sfortunatamente, proprio come un virus, esse si propagano e diventano l’argomento principale dei futuri anziani.

Un altro degli effetti collaterali di questa malattia, è quello di considerare tutto ciò che è nuovo, brutto. Qualsiasi novità che vi obbliga a cambiare le vostri abitudini è brutta. Senza neanche fermarsi un attimo a pensare. Su Facebook questa malattia raggiunge il suo massimo apice, data la sua popolosità. Ogni cambiamento è un continuo lamentarsi di quanto era meglio il passato. Senza ricordarsi che quel passato che ricordiamo con nostalgia, qualche mese prima era l’odiato futuro. Tutto ciò è semplicemente ridicolo, dato che si ripete perennemente. E questa malattia si diffonde anche tra i giovani vecchi. Ventenni che pensano al loro passato (quale!?) e ricordano con nostalgia di aver giocato con i Pokemon quando le generazioni di oggi andavano in discoteca. Oppure quindicenni che sottolineano quanto si stesse bene ai tempi del Duce. Quindicenni. Persone nate quasi nel nuovo millennio che si ricordano di un periodo di più di 50 anni antecedente alla loro nascita.

Insomma, spero che questa mia riflessione possa in qualche modo cambiare in meglio la vostra percezione del passato, presente e futuro. Che vi faccia guardare ai lati negativi come normalità e non come eccezione. Tutti i tempi hanno avuto i loro pro e i loro contro. Come già detto, ci sono tempi in cui oggettivamente alcune cose erano migliori e altre peggiori, ma state attenti quando vi “ricordate”. Le false memorie sono in agguato. Diventate esperti del presente, imparando dal passato sì, ma senza idolatrarlo inutilmente. Solo allora il futuro potrà veramente guardare a voi con paura di essere a di meno. E badate bene che una cosa che è sicuramente cambiata è la memoria digitale. Difficilmente si scorderà la stessa quantità di cose rispetto alle generazioni passate. Il futuro magari non avrà bisogno di un blogger.

Che ricordi agli altri che anche nel passato,

La merda aveva un cattivo odore.

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