giovedì 16 febbraio 2017

Buone maniere: come comportarsi a tavola

Il momento del pasto è un momento di relax e di distensione, ma non per questo bisogna lasciarsi andare al punto da dimenticare le buone maniere.

Ecco un elenco di ciò che bisogna o non bisogna fare a tavola.
  • Prima di sedersi occorre lavarsi le mani. Quando si è ospiti in casa di qualcuno si arriva con le mani pulite, ma in occasioni particolari si può chiedere il permesso di andare a lavarsele.
  • Mangiando non bisogna tenere una posizione curva e troppo vicina al piatto, bensì rimanere diritti, non rigidi, e portare il cibo alla bocca alzando il braccio. Non si devono appoggiare i gomiti sulla tavola, ma tenerli lungo i fianchi.
  • Appena ci si siede si spiega il tovagliolo sulle ginocchia. E’ da maleducati legarlo intorno al collo o infilarlo nel colletto della camicia. Alla fine del pasto non si ripiega, ma lo si appoggia alla sinistra del piatto prima di alzarsi. In famiglia, invece, lo si piega per riporlo nel portatovagliolo.
  • Prima di iniziare a mangiare si aspetta che tutti i commensali siano serviti e che la padrona (o il padrone) di casa prenda il primo boccone. Se gli ospiti sono numerosi e la padrona invita ad iniziare per non far raffreddare il cibo, è consentito incominciare.
  • Se i commensali sono numerosi, a dispetto di quanto si è sempre saputo, si inizia a mangiare appena viene servito il cibo caldo, senza dover attendere che venga servito a tutti. Nel caso invece di cibi freddi o a buffet, occorre attendere l’inizio dato dalla padrona di casa.
  • Non si deve toccare il cibo con le mani, tranne alcune rarissime eccezioni.
  • Il pane non si taglia ma si spezza. Lo stesso i grissini che non vanno mai morsicati.
  • Se qualche cibo richiede la presenza delle coppette lavadita, non vi si immerge tutta la mano, ma solo la punta delle dita e ci si asciuga poi nel tovagliolo.
  • Non bisogna mai, assolutamente mai, portare alla bocca il coltello.
  • Il cibo che si trova nel piatto non va tagliato in tanti pezzetti, ma un boccone per volta, mano a mano che lo si mangia.
  • Dopo aver messo un pezzetto sulla posata, si deve subito introdurlo in bocca.
  • Ci si serve dal piatto di portata con le apposite posate e non si può adoperare la propria forchetta già usata per servirsi ancora. Ugualmente il cucchiaino con cui si è già mescolato il thè o il caffè non può essere utilizzato per prendere altro zucchero dalla zuccheriera.
  • Il cibo deve rimanere nel centro del piatto: non va schiacciato o spinto verso il bordo.
  • Se una vivanda o una bibita è troppo calda è meglio aspettare che si raffreddi, per evitare di fare boccacce dopo essersi scottati. È molto maleducato soffiare sul cucchiaio o sul piatto per raffreddare il cibo.
  • Prima di mangiare un boccone bisogna fare attenzione che non contenga qualche parte di scarto, per non essere poi costretti a sputarla.
  • I noccioli della frutta o le parti di scarto, inavvertitamente messe in bocca, non si lasciano cadere direttamente nel piatto. Se sono stati portati alla bocca con una posata si fanno scivolare su di essa e poi sul piatto, se con le mani si depongono nella mano chiusa a pugno che li riporta sul piatto.
  • Le posate si usano facendo il meno rumore possibile. Il cucchiaio non deve essere riempito troppo, perché portandolo alla bocca una parte del contenuto potrebbe ricadere nel piatto.
  • Per raccogliere le ultime cucchiaiate di minestra il piatto fondo può essere inclinato verso il centro della tavola, mai verso di sé. Finito di mangiare, il cucchiaio rimane nella fondina perpendicolare alla persona. Se si è bevuto il brodo in tazza, invece, il cucchiaio andrà posato sul piatto sottotazza.
  • Il consommé in una tazza coi manici e qualsiasi bevanda servita in tazza vanno bevuti direttamente da essa. Il cucchiaio, che non deve mancare, serve solo per mescolare.
  • Quando si smette un attimo di mangiare per bere o per parlare, si mettono le posate obliquamente con le punte del coltello e della forchetta che si incrociano, con i rebbi della forchetta all’ingiù e la lama del coltello verso il centro del piatto. Non e’ per niente fine appoggiarle come i remi di una barca.: una a destra ed una sinistra del piatto con la punta sul bordo e il manico sulla tovaglia.
  • Quando si e’ finito di mangiare si lasciano le posate sul piatto, perpendicolarmente alla persona con i manici sul bordo.
  • Prima di bere e dopo aver bevuto bisogna pulirsi le labbra con il tovagliolo: prima per non lasciare sgradevoli impronte sul bicchiere e dopo per asciugarsi la bocca.
  • Con la bocca piena non bisogna bere e ancor meno parlare.
  • Versando da bere non si deve riempire il bicchiere fino all’orlo. La stessa regola di non riempire troppo le tazze o i bicchieri deve essere osservata da chi versa il tè, il caffè o i liquori. Nel bere non bisogna alzare troppo il braccio o sollevare il mignolo.
  • Le buone maniere impongono che mentre si mastica occorre sempre tenere la bocca chiusa per non produrre fastidiosi rumori.
  • Le salse dense non vanno versate sul cibo, ma messe sul piatto accanto ad esso. I condimenti liquidi invece si versano direttamente sulla pietanza.
  • In linea di massima non è permesso “fare scarpetta“, raccogliere cioè la salsa nel piatto con un pezzetto di pane. E’ ammesso solo in contesto familiare e solo se si usa la forchetta e non le mani.
  • I biscotti o il pane non vanno intinti nel caffè, nel tè, nella cioccolata e tantomeno nel vino.
  • Per mangiare il pesce non bisogna usare il coltello normale: se manca quello da pesce si usa solo la forchetta e ci si aiuta con un pezzetto di pane.
  • Le uova, tutti i cibi molli e l’insalata si mangiano con la sola forchetta.
  • Non si possono rifiutare le pietanze che vengono offerte, neppure se non piacciono, se sono portate in piatto singolo; si assaggeranno appena e poi si lascerà il resto nel piatto. Se sono invece in piatto da portata si potrà decidere di non prenderne. Se invece si è in presenza di cibi che possono creare allergie o intolleranze si rifiuteranno spiegando brevemente il motivo.
  • Quando non si vuole che il bicchiere venga riempito, non lo si copre con la mano, ma si fa un semplice cenno.
  • Occorre sempre dire “per favore” e “grazie”, parole regine delle buone maniere, quando si chiede al commensale vicino di passare qualche cosa.
  • Non e’ ammesso usare stuzzicadenti per rimuovere i pezzetti di cibo che si sono incagliati nei denti. Se il fastidio è insopportabile si chiede scusa agli altri commensali e si va un attimo in bagno.
  • Se capita di trovare un capello o qualcosa di sporco nel piatto lo si toglie il più discretamente possibile, in modo che gli altri commensali non notino lo spiacevole incidente. Se la padrona di casa si accorge che c’è qualcosa che non va, prega l’ospite di non toccare il cibo e provvede rapidamente a sostituirgli il piatto. Quando si è al ristorante si può chiedere al cameriere di portare un nuovo piatto. Gli altri convitati faranno finta di nulla e non indagheranno sull’accaduto.
  • A tavola non bisognerebbe mai fumare. Chi non sa resistere, dopo aver chiesto il permesso della padrona di casa, può accendersi una sigaretta, non prima però del dessert. In ogni caso il fumo dovrebbe essere riservato al momento del caffè in salotto.

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