Secondo un’antica leggenda l’ultimo re di Roma Tarquinio il superbo per far vedere al figlio il metodo migliore per impossessarsi della città di Gabi fece buttare giù con un bastone i papaveri più alti del suo giardino.
Ciò stava a significare che si dovevano prima distruggere le più alte cariche, le persone più importanti ed autorevoli.
Il papavero quindi è associato al simbolo del potere e non è un caso che si parla di “ grossi papaveri” per indicare il simbolo del potere.
Una volta il fiore di papavero veniva anche usato per rappresentare la fedeltà: si prendeva un suo petale e si posava sul palmo della mano e si colpiva con un pugno, se si sentiva un rumore come di schiocco voleva dire che l'amato/a era fedele.
Un’altra tradizione vuole che fosse considerato il simbolo del sonno: il dio Morfeo veniva infatti rappresentato con un grande fascio di papaveri tra le braccia.
Secondo lo scrittore e poeta John Ruskin,a causa del suo colore rosso non è possibile immaginare un tipo di fiore più completo, più genuino e assolutamente puro; dentro e fuori tutto fiore. Nessuna limitazione di colore dappertutto, nessuna esteriore volgarità, nessun segreto interiore; aperto al sole che l'ha creato, finemente rifinito sopra e sotto, fin giù al più estremo punto di innesto".
La meravigliosa insolenza del papavero che cresce ovunque e incurante di tutto regala il suo rosso a chi sa accorgersi.
(GinevraCardinal, Twitter)
Non regalarle dei fiori. Prendila per mano e portala in un campo di papaveri, o di girasoli. Sono tutti suoi, come questo cielo incerto.
(alfcolella, Twitter)
Chissà se sai arrossire ancora come arrossivi. C’è un prato di papaveri che ti somiglia e racconta di te.
(AlbertHofman72, Twitter)
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