sabato 31 ottobre 2015

Perché l’asino ha le orecchie lunghe


L’asino ha più lunghe l’orecchie del leone e d’ogn’altro animale; e dicono li savi che li fur fatte così da la natura a concorrenza de le corone reali e de le mitre pontificali che sogliano ornar il capo di quei che governano il mondo. È ben vero ch’alcuni altri dicono che però gli asini han l’orecchie lunghe, ché quando Giove ebbe creato l’universo, fe’ venire gli animali nel suo cospetto e a ciascuno die’ il suo nome; e venendoli davante l’asino, dicono ch’el gran Padre li disse: “Tu se’ asino”. Egli, partitosi, e dando dieci passi indietro, si dimenticò del suo nome, onde li parve bene di ritornar a risaperlo. E venuto in presenza di Giove, li disse: “Di grazia, dimmi da nuovo, come ho io nome?”. Quelli rispose: “Asino, tu se’ asino e ti chiami asino”. Costui va via, e come è appresso a la villa, ecco ch’un’altra volta s’avea dimenticato il nome, a guisa di colui che li fu dato col mattone in testa, onde s’era dimenticato di quanto avea imparato da che nacque. L’infelice delibera ritornare perché li pareva star male senza saper il proprio nome. Trova ch’in quel punto Giove si rizzava da la real sede, avendo finito il negozio de’ nomi. Onde, con voce asinile, piangendo gli dice: “Deh, per tua fé, non ti partir finché non mi ritorni a memoria qualmente m’ho da far chiamare”. Dicono ch’alor Giove, mosso da dolce sdegno, con ambe le mani lo prese per l’orecchie, e dimenandole quanto più potea, li disse: “Tu se’ asino, ti chiami asino e sempre serai asino”. Dal qual dimenamento le orecchie si slungaro; e li nacque, anzi si Ii svegliò la memoria asinale, perché, come vogliono i naturali, la memoria è locata appresso le orecchie. 


G.B. Pino, Ragionamento sovra de l’asino, sec. XVI

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