mercoledì 24 febbraio 2016

I “FIORETTI” DI SAN GIOVANNI BOSCO: LA MARCHESA DI BAROLO


Godeva di gran fama in Torino e in tutto il Piemonte la Marchesa di Barolo, signora ricchissima e di grande pietà, tutta dedita a opere di beneficenza. Costei, piena di venerazione per don Bosco, vedendolo ridotto in fin di vita, ritenne necessario un suo energico intervento, perché abbandonasse l’Oratorio. Un bel giorno, chiamatolo a sé, prese a dirgli: “Don Bosco, intendo farle una proposta per lei assai vantaggiosa. Lasci i suoi ragazzi, e passi alla direzione dei miei Istituti”. Don Bosco senza esitare, rispose: “Che dice, signora?... Lasciare i miei ragazzi?... Oh no! Io non posso, non debbo abbandonarli. Vostra signora ha molti denari e mezzi, troverà facilmente chi la possa aiutare. Chi invece si prenderà cura di questi miei fanciulli?”. “Dunque, lei preferisce i suoi piccoli vagabondi ai miei Istituti? E che cosa potrà fare, così povero, senza un soldo e senza aiuti?”. Continuò don Bosco: “Signora Marchesa, io sono povero, non ho un soldo, ma non ho bisogno di lei!”. “Ecco il superbo! Si trova nella miseria e non ha bisogno di me!”, esclamò la Marchesa. “No, signora, non ho bisogno di lei, ma qualora la Provvidenza dovesse servirsi di lei per aiutarmi, ne approfitterei ben volentieri e gliene sarei riconoscente”. “No! No! A don Bosco niente. Non mi venga più innanzi, perché gli chiuderei la porta in faccia”.
Don Bosco se ne partì inchinandola profondamente. La Marchesa che, dopo tutto, era donna di insigne pietà e fine criterio, ritornò a più miti consigli e di tanto in tanto mandava a don Bosco le sue generose offerte.

L. Chiavarino

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