martedì 23 febbraio 2016

HERBAE SANITATIS: UN MONDO AMICO DA RISCOPRIRE



Ciascuna erba medicinale, nel proprio ciclo evolutivo, presenta caratteri e virtù differenti in base al clima, alla stagione e ad altri elementi della natura. Il succo vitale che nutre la gemma e la trasforma in fiore, ad esempio, segue un proprio processo biologico che è importante conoscere per operare con il metodo giusto e poter utilizzare la pianta al massimo delle sue proprietà terapeutiche. La raccolta delle erbe va fatta al mattino, prima che il sole sia troppo alto e la temperatura elevata, cose che disperdono le essenze volatili. Vanno colti gli esemplari migliori, perché quando sono ben sviluppati sono ricchi di umori e principi attivi. I semi e i frutti vanno raccolti quando hanno raggiunto la piena maturazione. In genere, le virtù della pianta sono nelle gemme inturgidite; le foglie e gli steli vanno raccolti durante il pieno sviluppo della pianta; le radici, i tuberi, i bulbi in autunno prima della caduta delle foglie, perché la pianta va a riposo e cessa la circolazione delle sostanze attive; la corteccia in primavera, quando riprende l’attività vegetativa. Nelle stagioni di maggior siccità, le essenze saranno più attive, perché meno diluite per scarsità di acqua. Sarà un accurato processo di conservazione a garantire, poi che non vadano perse le ricercate virtù terapeutiche. Il metodo dell’essiccazione servirà a liberare le erbe dell’umore acquoso e a non far disperdere i principi attivi, ma a trattenerli nel tessuto morto, bloccandone la trasformazione. I nemici del mantenimento di queste sostanze sono l’aria, il calore, l’umidità, la luce, perché facilitano la dispersione dei principi volatili e favoriscono i processi di fermentazione. È in questo mondo vasto che l’uomo scrutando tra gli infiniti segreti del regno della Natura, troverà e imparerà ad apprezzare quanto gli è necessario per la sua stessa vita, perché ogni cosa gli viene donata con estrema generosità.

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