La pianta, esclusivamente di coltivazione, ha un fusto erbaceo semieretto; produce dei baccelli corti, coperti da una leggera peluria, che contengono due o tre semi di forma tondeggiante dalla superficie appena grinzosa, di color crema a maturazione. I ceci si raccolgono da giugno a ottobre, si consumano solo secchi e si conservano a lungo (fino a 18 mesi) anche in scatola. Tra tutti i legumi, i ceci sono quelli che conservano meglio le loro proprietà organolettiche.
CONSIGLI
Prima di cuocerli, i ceci vanno sempre messi in ammollo in acqua fresca: almeno 8 ore per i ceci raccolti da pochi mesi; per quelli vecchi di un anno e oltre, l’ammollo dovrà essere prolungato anche fino a 24 ore.
Ricordate che una volta ammollati, i ceci raddoppiano di volume e peso, per cui 100 gr di ceci secchi diverranno 200 gr da bagnati.
I ceci, una volta bagnati, devono essere messi in una pentola con l’acqua che li copre almeno per due cm e lessati a fuoco basso, con una bollitura leggera (ricordate che raddoppiano di volume).
Il tempo di cottura si può considerare mediamente superiore alle 2 ore.
Ricordatevi che il bicarbonato ha la facoltà di dimezzare i tempi sia di ammollo che di cottura dei legumi; i ceci non fanno eccezione, ma usate questo accorgimento solo in caso di necessità. Il bicarbonato ha infatti la proprietà di alterare, anche se leggermente, i sapori. Per una cottura veloce forse è meglio usare la pentola a pressione.
Aggiungendo all’acqua di cottura un po’ di olio, la superficie dei ceci sarà più vellutata.
Le nonne, per conservarli meglio, li marinavano per qualche ora in sale e poi li mettevano in barattoli a chiusura ermetica con qualche grano di pepe nero.
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