venerdì 25 marzo 2016

FERMATE LA MATTANZA DEGLI ULIVI SECOLARI


Nelle campagne di Borgagne, frazione del comune di Melendugno, provincia di Lecce, c’è un ulivo più antico del Colosseo e del Partenone, uno degli alberi più vecchi del pianeta. Come centinaia di migliaia di altre piante secolari (sì, avete letto bene il numero), molte delle quali secolari e millenarie, rischia di essere ucciso tra pochi giorni da un batterio assassino o da un pronunciamento – nel migliore dei casi irresponsabile – della Commissione Europea. Per questo Peacelink ha invitato ieri, 23 marzo, il Commisssario Europeo alla Salute Vytenis Andriukaitis ad andare in fretta nel Salento per rendersi conto della guarigione di alcuni ulivi nelle zone indicate come fonte del focolaio della Xilella, il batterio incurabile precipitosamente indicato come il solo possibile responsabile di una strage peraltro annunciata da tempo. L’eradicazione di questi monumenti millenari alla vita sarebbe quasi certamente una soluzione sbagliata

La circonferenza di questo ulivo secolare salentino misura 14 metri

di Antonia Battaglia

Peacelink ha inviato oggi una lettera al Commissario Europeo alla Salute Vytenis Andriukaitis in merito alla vicenda della Xylella Fastidiosa e al paventato abbattimento di centinaia di migliaia di ulivi del Salento. Una misura che la Commissione ha indicato come necessaria per il contenimento del contagio del batterio, considerato come causa del disseccamento rapido degli ulivi. Peacelink, che parla a Bruxelles a nome delle associazioni del Salento e degli agricoltori riuniti intorno al “Comitato Spazi Popolari”, ha allertato la Commissione sul fatto che l’eradicazione degli ulivi è quasi certamente la soluzione sbagliata alla questione, visto che la Xylella potrebbe non essere la causa del disseccamento rapido degli ulivi e che il rapporto sull’audit di una missione in loco della stessa Commissione nel Febbraio 2014 afferma che alcune specie di funghi di tipo tracheomicotico possono causare singolarmente il disseccamento degli alberi. Test di patogenicità della Xylella sono ancora in corso, quindi non esiste una risposta scientifica alla domanda se la Xylella sia o meno la prima responsabile del disseccamento rapido degli ulivi.
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Sembra, invece, che la malattia sia da attribuire innanzitutto alla proliferazione di questo tipo di funghi. Cosa tra l’altro verificata da centinaia di agricoltori ed esperti in loco. I funghi non hanno la stessa dinamica di diffusione della Xylella e quindi lo sradicamento degli alberi potrebbe essere inutile.Peacelink ha invitato il Commissario Andriukaitis a recarsi a visitare gli ulivi che sono guariti in vari punti della zona indicata come focolaio della Xylella, e ha chiesto che la politica europea in materia venga rivista alla luce di studi dell’Università di Foggia, dei riscontri negativi sulla presenza di Xylella avuti su molti alberi affetti dal disseccamento rapido e alla luce del successo che ha avuto la terapia applicata agli ulivi malati, terapia che mira alla eliminazione dei funghi con procedure di disinfezione tradizionale e non aggressiva.

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