venerdì 18 marzo 2016

Nel'aria c'è già odore di fumo.


La sera di viglia della Festa di San Giuseppe, come nei primi giorni di Marzo, si accendevano (e si accendono tuttora), grandi “focarine, o focheracce” , alti falò che illuminavano le campagna e i versanti delle colline.

Questi fuochi non hanno nessun rapporto con la vita di S. Giuseppe ma sono stati inseriti nella sua festa perché questa coincideva con la finedell’inverno e l’inizio della primavera.

Si tratta infatti di fuochi collegati a riti precristiani. 

Avevano e hanno un significato simbolico: 

da un lato distruggono tutto ciò che angoscia l’individuo e la comunità, dall’altro rigenerano le persone e la natura ,ovvero introducono l’anno nuovo.

Infatti per la campagna l’anno inizia con la primavera.

Quando è rimasta soltanto la brace i ragazzi gareggiano nel “salto del fuoco” , mentre gli adulti sparano col fucile nella notte ,mentre si fa chiasso e si chiacchera fino a notte fonda. 

Non per niente la festa della focheraccia è una delle feste più antiche e amate.

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