Barche di pescatori sulla spiaggia di Les Saintes-Maries-de-la-Mer
giugno 1888
olio su tela, 65x81,5 cm
Amsterdam, Van Gogh Museum
"I pescatori sanno che il mare è pericoloso e le tempeste terribili, ma non hanno mai considerato quei pericoli ragioni sufficienti per rimanere a terra" Vincent van Gogh
Nel periodo dell’Aia Vincent così spera: “ Sabbia-mare-cielo – vorrei tanto poter esprimere queste cose a un certo punto della mia vita”.
Adesso è in grado di dipingere al meglio, tra l’altro si è imposto una nuova sfida: realizzare cinquanta quadri degni di poter essere esposti al pubblico.
Decide di recarsi in un piccolo villaggio di pescatori famoso per il pellegrinaggio di maggio degli zingari, che lì si riuniscono per pregare santa Sara, lo loro patrona.
Quest’opera nasce da un disegno a cannuccia realizzato sul posto con l’indicazione scritta dei colori. Mentre nelle altre tele della stessa serie il soggetto è il mare, qui è lo strumento del lavoro e della vita. Vincent stesso descrive la scena all’amico Bernard: “Piccole barche verdi, rosse e blu, così belle di forme e colori da far pensare a dei fiori”.
Interessante è la scelta dell’inquadratura che mostra sull’asse portante visivo del quadro, il nome di una delle barche: Amitiè.
I campi cromatici descrivono la forma delle imbarcazioni e ricordano la stilizzazione giapponese. La tela è un esempio riuscito di armonia tra naturalismo e simbolismo.
L’artista ama molto i colori cangianti del Mediterraneo e dei pochi giorni trascorsi in Camargue conserva un ricordo gioioso, poiché gli hanno trasmesso serenità, ma al tempo stesso energia.
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