L’umorismo permette di distanziarsi razionalmente dagli eventi e smitizzarli fino a riderci (o sorriderci) sopra, permette di esserne poco emotivamente coinvolti, di sentirli di scarsa importanza. È la capacità di vedere l’aspetto incongruente e divertente di persone e situazioni, anche in sé molto spiacevoli. Lo humor è un tocco raffinato e birichino di acquerello che coglie e isola un aspetto della realtà e, scorporandolo dagli altri, rende il tutto divertente. Lo humor non comprende ostilità e neppure ironia, non volgarità né beffa: è un gioco sottile, veloce e un po’ poetico. Non tutti hanno la capacità di esprimerlo né di coglierlo: per questo bisogna innanzitutto intuire come i contrari coesistano sempre in tutto ciò che è umano. Scoprendo ad esempio l’aspetto comico di momenti tristi e quello tragico di momenti allegri, quello saggio della follia e quello folle della saggezza, quello buffo in persone solenni e quello serio in chi pare superficiale. Si rammenta con un tocco di humor come non sia tutto da prender sul serio, si ricorda con levità la caducità, l’imperfezione umana, la relatività di tutto, all’unico scopo di condividere la comprensione della vita, rendendola più sopportabile. Molti, privi del senso di humor, cadono nell’umorismo involontario: dicono o fanno qualcosa di cui tutti ridono, e il loro stupore suscita ancor più ilarità. Ricordiamocelo: un po’ di humor aumenta le endorfine, molecole del benessere, e influisce positivamente sul sistema immunitario!
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