La farfalla, con l’eleganza delle forme e i colori stupendi, è stata, da sempre, simbolo di grazia e leggerezza. Gli antichi Egizi ornavano le tombe dei faraoni con pitture raffiguranti le farfalle; i cinesi, invece, allevavano i bachi da seta per produrre il prezioso tessuto. Le farfalle costituiscono l’ordine dei Lepidotteri il cui nome deriva da due parole greche che significano rispettivamente “squama” e “ala” con riferimento alle minuscole squame piatte che ricoprono le ali, formando innumerevoli variazioni di colori e disegni variopinti. Sono eccezionalmente dotate per il volo, e riescono così a raggiungere ogni angolo della terra. I colori vivaci delle ali hanno un ruolo fondamentale nel corteggiamento.
Esse quando si posano tengono in genere le ali accostate al di sopra del dorso. Le farfalle nel corso del loro sviluppo subiscono un processo detto metamorfosi. Il ciclo vitale si compone di quattro stadi: uovo, larva (bruco), pupa (bozzolo o crisalide) e adulto. Le uova sono deposte sulle piante che possono servire all’alimentazione della larva quando questa si schiuderà. Dall’uovo fuoriesce una larva con molte zampe: il bruco.
Esso attraversa una fase d’accrescimento prima di diventare una crisalide e quando questa fase è finita, il bruco cerca un luogo dove poter tessere il bozzolo ed entro cui trasformarsi in crisalide. Qui la metamorfosi arriva a compimento e si ha l’insetto adulto: la farfalla. L’esemplare adulto volerà via per nutrirsi e accoppiarsi, cioè compiere il ciclo biologico. La farfalla interagisce con l’ambiente esterno grazie all’energia che riceve dal sole e che le consente di vivere. Esse, al mattino, hanno bisogno di riscaldare la propria muscolatura, assorbendo i raggi del sole, poi, volano posandosi di fiore in fiore e favorendo l’impollinazione delle piante. È il loro modo di contribuire alla vita di altri esseri.
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