Sto scrivendo. Entra un odore di pesce,
silenzioso, augura il buon giorno
al mio naso, ai polmoni, al cuore.
“ Mi manda il lago. Come va?”. “Va“.
Sul tavolo gli impegni premono
ma non mi riesce di lavorare.
Un altro ospite. Profumo di funghi?
Il bosco dietro alla montagna penetra dalla finestra.
Poi, con febbre da innamorato,
un pioppo, quasi balbettando.
E un campo, con tintinnante allegria,
fresco di concime primaverile.
Un camino, col fumo degli sterpi,
la mucca del vicino, muggendo,
tutti i fili d'erba del prato,
i cirri del cielo.
E mi spiegano, fraternamente,
che è bello vivere, che si deve e si può:
i miei occhi non sanno trattenersi,
rispondono col pianto.
Gyula Illyes
opera d’arte di Timothy Easton
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