Ad Alessandria d'Egitto Ipazia, filosofa e matematica martire della ragione nelle lotte tra Vescovo e Prefetto pagano, è assassinata da un gruppo di partigiani cristiani.
« Quando ti vedo mi prostro davanti a te e alle tue parole,
vedendo la casa astrale della Vergine,
infatti verso il cielo è rivolto ogni tuo atto
Ipazia sacra, bellezza delle parole,
astro incontaminato della sapiente cultura. »
(Pallada, Antologia Palatina, IX, 400)
su Ipazia
Ipàzia (in greco antico Ὑπατία, traslitterato in Hypatía, in latino: Hypatia; Alessandria d'Egitto, 355/370 – Alessandria d'Egitto, marzo 415) è stata una matematica, astronoma e filosofa greca antica. Rappresentante della filosofia neo-platonica, la sua uccisione da parte di una folla di cristiani in tumulto, per alcuni autori composta di monaci detti parabolani, l'ha resa una «martire della libertà di pensiero».
Nel dipinto la morte di Ipazia
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