Oltre a vedere il vaso mezzo pieno, l’ottimista sorride alla vita, smitizza le tristezze, scopre in tutti il lato buono, incoraggia e contagia gli altri con la sua fiducia che alla fine tutto andrà per il meglio. Ottimismo è un costante orientamento a pensare che tutto andrà bene. Questo atteggiamento è assai spesso utile e fa vivere bene. Può però esprimere il terrore delle difficoltà e del male, seguito dallo sforzo di esorcizzarli negandoli. In questo caso è una pericolosa superficialità: questo tipo di ottimista è più o meno cieco e può finire in un baratro cantando. Il vero ottimista invece è consapevole dei problemi che incontra e crede nella possibilità di risolverli. Non accetta di essere impotente, combatte e inventa strategie, fiducioso nelle proprie possibilità e nella clemenza della vita, di cui sa tener sempre presenti gli aspetti positivi. L’ottimista fa tesoro dei momenti felici e li mette in una personale banca del sorriso: in quelli neri, li tira fuori, e il patrimonio accumulato gli dà forza. Un ottimista è grato alla vita: è come se ogni mattina dicesse grazie per tutti i suoi doni, prima di tutto proprio quello di vivere. Si può educare a un sano ottimismo se stessi e gli altri, abituandosi a vedere e cercare le tante buone notizie che i giornali non riportano, a cominciare da quelle quotidiane: abbiamo mangiato, e sotto un tetto! Cercando di vedere in ogni situazione l’aspetto meno tragico, cercando senza mai scoraggiarsi soluzioni, ricordando le persone buone che abbiamo incontrato. Diceva Papa Giovanni, ora santo: “Non ho mai visto un pessimista giovare a qualcuno o a qualcosa”. Una pericolosa forma di pessimismo si manifesta nella caduta del rispetto della vita.
Nessun commento:
Posta un commento