domenica 16 ottobre 2016

PATTI CHIARI, AMICIZIA FINITA



“Interesse non guasta amicizia”. È un detto molto comune, che in realtà non riesce a coprire un’infinità di “guasti” a livello familiare, di amicizia, di collaborazione, che si sono verificati in nome degli interessi. Il miraggio del profitto, infatti, è una tentazione talmente irresistibile che fatalmente porta a mettere da parte principi e valori ritenuti inviolabili fino ad un minuto prima. Leggevo tempo fa di un uomo d’affari americano che rispondendo all’annuncio on line di una venticinquenne “bellissima e superficiale”, così si definiva, “in cerca di un buon partito”. “Sei un bene che si svaluta -rispondeva- quindi è meglio affittarti. A medio-lungo termine, sposarti sarebbe un pessimo affare. Sarebbe a dire che “davanti agli affari, né parenti, né compari”, perché “negli affari non ci sono amici, ma solo clienti” (A. Dumas). Concetto che l’arguto Trilussa riprendeva a modo suo: “Per molti, davanti a li guadagni, o il Vangelo o il Corano so’ compagni”. L’imperatore Vespasiano, un’autorità nel settore, affermava che “i soldi non puzzano”. Ma prima di lui, la Bibbia invitava a ricordare: “Chi ha fretta di arricchirsi non lo farà senza colpa”. Si dice ancora: “Chi non risica, non rosica” e “, chi nuota e chi va a fondo”. Allora, “prima di far visita al leone, accertati se ha fatto colazione” e “se hai il lupo per vicino, porta il can sotto al mantello”. E ricorda sempre: “Quando vai al mercato, apri gli occhi prima della borsa”, perché “un lupo mascherato è micidiale molto più di quello al naturale”.


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