La fiducia rappresenta le nostre aspettative favorevoli. Aver fiducia significa credere: in una persona, istituzione, impresa. O in ciò che ci riserva il futuro, aspettandosi del buono da qualcuno o qualcosa anche contro l’evidenza, la sfortuna, l’assenza. La più frequente fiducia è rivolta agli altri. Credere che siano onesti, leali, che vogliano il nostro bene, che non ci tradiranno mai. La fiducia rende sacri un patto, una promessa, un impegno, sigilla un contratto con una stretta di mano. Di solito è propria dei bambini e dei giovani e va decrescendo con l’esperienza. Quando ci si rende conto che l’inganno può nascondersi inaspettato, si diventa più cauti e si inizia a dare fiducia solo a chi ha dimostrato di meritarsela. Alcuni non reggono alle disillusioni e perdono del tutto la capacità di fidarsi; la loro vita diventa triste, uno stato di perenne allerta che allontana anche chi la fiducia se la merita, e dal sospetto si sente insultato. La fiducia dei cittadini verso le istituzioni è fondamentale per uno Stato; quando viene meno, questi non hanno più voglia di lavorare per uno Stato che sentono lontano, assente, indifferente, addirittura nemico; viene così meno anche ciò che li unisce. Anche in un’azienda, se non si ha fiducia nel capo, ci si demotiva e non si tiene più al suo sviluppo. Ma la fiducia più importate è quella in se stessi: sapere di poter contare su di sé, sulle proprie capacità, sul proprio giudizio, fa affrontare la vita con forza e superare gli ostacoli con determinazione affrontando sconfitte e imprevisti.
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