“Siate misericordiosi, com’è misericordioso il Padre vostro”, è l’esortazione di Gesù (Lc 6,36). La misericordia è da assumere e da vivere come comandamento dell’amore fraterno. Nel linguaggio corrente, la misericordia è identificata con la compassione o il perdono: una visione valida, ma riduttiva. Misericordia è il cuore di un padre (Dio) o di un fratello (Gesù); è la tenerezza sulle fragilità dell’uomo, chiamato a sua volta a mostrarsi misericordioso verso il prossimo. Dio si presenta come difensore del povero, della vedova e dell’orfano, dei più indifesi, degli ultimi, con accenti continui di umanità. Lo vediamo bene nella commozione di Gesù per il figlio unico di una vedova che veniva portato al sepolcro; per Lazzaro o per il servo del centurione o, ancora, per la figlia già morta di Giairo, per la folla che lo segue dimenticando persino di mangiare. Con Gesù la misericordia diventa un valore universale. “La pietà dell’uomo è per il suo prossimo, la pietà di Dio è per ogni carne” (Sir 18,12). Tutti, nelle vesti di peccatori, possono beneficiare della misericordia: “Dio ha racchiuso tutti gli uomini nella disobbedienza per usare a tutti misericordia” (Rom 11,32). Ecco allora il suggello più alto: “Siate misericordiosi, com’è misericordioso il Padre vostro”, che diventa condizione essenziale per entrare nel regno dei cieli. Saremo giudicati in virtù della misericordia che avremo esercitato verso i bisognosi: “Avevo fame…, avevo sete…, ero nudo…”, nei quali si muove Gesù stesso (Mt 25, 31- 46). Nella Bibbia spesso si sente parlare della Giustizia di Dio. Questo termine non va inteso nel significato di capacità punitiva di Dio. Per quel significato la Bibbia usa un altro termine, la collera di Dio. Quando la Bibbia parla di Giustizia di Dio si riferisce alla misericordia di Dio, perché Dio è amore e quando agisce mosso da giustizia lo fa secondo la sua natura, quindi con amore e misericordia. Si dice pertanto che in Dio non c’è giustizia senza amore. E nel cuore di Dio, la misericordia è amore che trabocca.
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