Pianta originaria del Sud America, si è poi diffusa nelle aree tropicali. Il frutto lo troviamo in commercio in ogni periodo dell’anno, poiché se ne può gestire agevolmente la maturazione. L’ananas è generalmente destinato alle industrie conserviere: è infatti il frutto in scatola più consumato in Europa. Ricco di zuccheri, sali minerali e vitamine, favoriscela digestione delle proteine e la distruzione dei grassi grazie a un enzima, la bromelina.
CONSIGLI
La giusta maturazione del frutto è indicata dalle varie sfumature arancio della buccia: quando tra le losanghe è verde, il frutto non è maturo; quando è marrone, invece, è passato di maturazione.
Benché non sia consigliabile conservarlo in frigorifero, potete lasciarcelo, magari avvolto in una pellicola, e solo per raffreddarlo, un’ora prima di servirlo.
In gastronomia si sposa bene con le carni grasse.
Nella preparazione dei dolci bisogna prestare una certa attenzione, perché lo stesso enzima che favorisce la digestione impedisce invece alle paste di lievitare e alle gelatine di frutta di rapprendersi. Usatelo quindi solo dopo averlo fatto bollire per almeno 15 minuti, oppure impiegate ananas in scatola.
Se dovete servire un ananas non ancora maturo, pulitelo e fatelo a fette; mettetelo poi in pentola con acqua e zucchero a piacere, fatelo bollire per qualche minuto e servitelo dopo averlo fatto raffreddare in frigo.
Non gettate via le foglie dell’ananas e la calotta alla quale sono attaccate: dopo che la parte residua di polpa si sarà asciugata, mettetele in un vaso con del terriccio soffice (per favorire l’attecchimento fatelo all’inizio dell’autunno); vedrete che si svilupperà una bellissima pianta.
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