La bocca di leone comune è una piccola pianta originaria dell’Europa meridionale e del Nord Africa. Appartiene al genere Antirrhinum, nome che deriva dal greco “antírrinon” (formato da “antí”, “al pari di” e “rhís”, “naso”), cioè “dal naso rincagnato”. Infatti il nome comune utilizzato per indicare il fiore, bocca di leone viene dalla sua forma, che ricorda la bocca e il muso di un leone. È una pianta molto decorativa con foglie di forma ovale e fiori di sfumature molto diverse. Nell’antica Roma, ai tempi di Nerone, il medico greco Dioscoride Pedanio apprezzava in modo particolare i semi di questa pianta, dai quali veniva estratto un olio che, unito all’olio estratto dal giglio, aveva la proprietà di rendere la pelle più bella. La pianta veniva coltivata e usata anche per estrarre dai suoi semi un olio alimentare. Nel Medioevo, la tradizione voleva che le ragazze mettessero tra i loro capelli alcuni fiori di bocca di leone per rifiutare pubblicamente i corteggiatori sgraditi. Oggi, da questi fiori si estrae, attraverso procedimento industriale, il colore.
Nel linguaggio dei fiori, a causa dell’uso che ne facevano le ragazze nella tradizione antica, la bocca di leone simboleggia il disinteresse e l’indifferenza e, in tutte le tradizioni culturali, è stato considerato il fiore segno del capriccio.
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